4 giugno 2013

LAURA MARLING
"Once i was an eagle"

Quando ti arrivano tra le mani gemme come questa non sai mai come reagire, perchè la parola "capolavoro" è spesso abusata (specialmente di questi tempi), perchè magari molti non saranno d'accordo con te, perchè temi di avere preso una solenne cantonata. Però ogni tanto bisogna pure sbilanciarsi, anche se i confronti che la stampa specializzata ha tirato in ballo sono molto impegnativi: si parte chiaramente dalle  Maestà Joni Mitchell  e Bob Dylan fino ai più recenti Cat Power e PJ Harvey. In ogni caso inquadrare la Marling come una nuova ed ennesima esponente del circuito indie-folk è ormai molto restrittivo e, se poteva avere un senso fino al precedente "A creature i don't know", ormai il suo caleidoscopio sonoro è talmente vasto ed ampio che rinchiuderla in una catalogazione qualsiasi risulta comunque riduttivo.
Un disco stratificato, pieno di suoni e parole, di atmosfere mutevoli e meravigliose, dove alle chitarre si sovrappongono percussioni e violoncelli e dove le sfumature country, blues e ovviamente folk si rincorrono continuamente. E poi a guidare il tutto la sua voce incantevole, vero centro focale del disco, talmente centrale da fare dire a "Rolling stone" che quasi pare di sentire uscire dalle casse il suo respiro.
Insomma, stavolta mi sbilancio: uno di quei dischi da non lasciarsi sfuggire, assolutamente. Potreste perdere un capolavoro!

 

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