27 maggio 2012

SIGUR ROS "VALTARI"

SIGUR ROS
"VALTARI"
Ecco la recensione del sito
"Impatto sonoro"
di uno dei dischi più attesi.



art/post/rock

Tracklist

    1. Ég Anda
    2. Ekki Múkk
    3. Varúð
    4. Rembihnútur
    5. Dauðalogn
    6. Varðeldur
    7.Valtari
    8. Fjögur píanó

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Probabilmente scrivere una recensione su un album dei Sigur Rós è molto più difficile di quanto si creda. In quell’oretta scarsa di riflessioni sulle sonorità, sui fraseggi e sui pro da sottolineare e i contro da rimproverare, si viene frequentemente distratti: ma non è l’aspirapolvere della mamma, maniaca delle pulizie, non è il rumore del trapano di qualche improvvisato falegname a distogliere l’attenzione da ciò che si sta analizzando. E’ la musica dei Sigur Rós che non permette di arrivare con sguardo obiettivo e critico fino in fondo, se non abbandonando le capacità cognitive da qualche parte.
“Valtari” è la sesta perla della band di Reykjavík, un album che, nonostante le distanze cronologiche da quello d’esordio, mantiene aperto il loro continuum musicale.
L’album si apre con “Ég anda: questo pezzo è il polmone dell’album. Una canzone pomposa e vellutata che, da quanto si apprende dal suo insolito videoclip, tesse un elogio al respiro, più generalmente alla vita.
Segue a ruota “Ekki múkk”, lenta girandola di accordi che oscillano tra l’etere e l’onirico. Poesia acustica.
Un’apertura stellare per i Sigur Rós, che procedono nel loro piccolo, grande mondo con una traccia che potrebbe benissimo far parte della colonna sonora de Il Signore degli Anelli: “Varúð” è straordinaria.
E’ incredibile quanto “Rembihnútur” ricordi suoni tipicamente “Takkiani”, nella fattispecie le arie degli archi di “Glòsoli”.
Torna sovrana la voce di Jònsi, con “Dauðalogn”, emozionante e spezza fiato, che va subito a morire in “Varðeldur”, nuova versione di “Lúppulagið”. Chiudono l’album la titletrack, “Valtari”, il pezzo più lungo dell’album, labirintico e sovrannaturale e “Fjögur píanó”, che cala il sipario tra agili ma intensi giri di pianoforte.

“Valtari” è un album straordinario, tra le cui trame si nascondono novità musicali, pronte a far capolino solo se strettamente necessario. L’equilibrio è la chiave di quest’ultima fatica dei Sigur Rós, un equilibrio tra vecchio e nuovo (Varðeldur ne è testimonianza), estremamente complicato da stabilire per i canoni dettati dal genere.
E’ consigliato l’ascolto al buio.

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