14 settembre 2011

Il ritorno di Ry Cooder

Inauguriamo il blog di Dischinpiazza presentandovi la recensione dell'ultimo album di Ry Cooder scritta da Paolo Carù per Buscadero. Noi la condividiamo in pieno.

RY COODER

Pull Up Some Dust and Sit Down
****
Dopo avereci fatto penare per quasi venti anni, in mezzo a colonne sonore ( spesso fini a sè stesse o solo al film ) e vari dischi di musica etnica ( alcuni sono dei capolavori e Buena Vista Social Club rimane il suo disco più famoso ), Ry Cooder ha deciso di tornare a fare dischi veri, a suo nome.
Il primo, Chavez Ravine ( 2005), non ci era piaciuto più di tanto, anche se il progetto era nobile ( la distruzione del quartiere Chavez Ravine di Los Anegles a favore della costruzione del Dodger Stadium ).
Il secondo invece ci aveva entusiasmato : la storia del gatto hobo, Call Me Buddy ( 2007 ), ci aveva fatto ritrovare il Cooder che pensavamo di avere perso.
I Flathead ( 2008) chiudeva la trilogia californiana con un'opera di valore, anche se leggeremente inferiore al precedente.
Pull Up Some Dust and Sit Down prende spunto dal disastro di Wall street, dalla bolla monetaria che ha stretto in una morsa gli Stati Uniti.
Ogni canzone ha un suo tema, sociale, anche politico.
Alla fine dello scorso anno Cooder ha messo una bomba su I Tunes, per la prima volta nella sua carriera ha postato una canzone sul sito musicale per antonomasia : Quicksand.
Quicksand è la risposta di Cooder alle leggi draconiane contro l'immigrazione volute dallo stato dell'Arizona ed ha dato tutti i proventi delle vendite del pezzo a MALDEF : The Mexican American Legal Defense and Education Fund.
Cooder racconta la storia della povera gente che cerca di entrare negli Stati Unite e che viene respinta, anche causandone la morte, in Messico.
Una legge iniqua, messa in opera da gente ancora più iniqua.
Cooder è profondamente arrabbiato ed ha portato a termine un disco di protesta, usando la musica con testi che sono tutto tranne che politically correct.
Però la musica è folk, rock, mexican, blues, come nei dischi più famosi del nostro
Un'operazione coraggiosa che certamente non premierà Cooder con sostanziose vendite, ma che gli renderà merito, sopratutto da parte della gente, dei signori nessuno schiacciati dalle banche, terrorizzati dalla polizia, irrisi dalla politica
Un'operazione culturale di grande valore che mette a nudo i problemi che ci assillano ogni giorno.
Musicalmente il disco è splendido, grazie alla bravura del suo autore ma anche alla parteciopazione di gente del calibro di Joachim Cooder ( che ormai suona come Jim Keltner ed usa le percussioni come Milton Holland ), Flaco Jimenez ( sempre insuperabile alla fisarmonica ), Juliette Commagere, Terry Evans, Arnold McCuller, Willie Green, Jim Keltner, Rene Camacho, Arturo Gallardo, Robert Francis.
Cooder ha scritto tutte le canzoni, ispirandosi alla musica che, da sempre, ha portato avanti.
Blues, musica nortena, rock, ballate, brani acustici ed introspettivi,
Ma, sopratutto in questo disco, sono molto importanti i testi,
Un'ora abbondante di musica che si apre con No Bankers Left Behind, che Ry ha scritto dopo avere ascoltato una trasmissione radio, contro i bancari.
Un'aria folk, quasi irlandese, dal tempo veloce, suonata in modo splendido ( solo Ry ed il figlio Joachim ) con dei testi durissimi.
Ma il piacere che dà Coodedr è quasi unico : la canzone sprizza energia, idee, inventiva e mischia la sua aria folk ad un tema decisamente attuale.
El Corrido de Jesse James è un valzerone messicano costruito sulla voce di Ray, la fisa di Flaco e una sezione fiati da favola.
Una canzone che coinvolge e strega sin dal primo ascolto.
Un brano così Cooder non lo faceva dai tempi di Chicken Skin Music ( 1976 ).
Quicksand è la canzone combat rock che il nsotro ha scritto contro l'iniqua legge dell'Arizona, contro chi cerca di impedire, con il sangue, che dei poveretti possano entrare in America.
Ancora Ry ed il figlio Joachim, ma sembra che dietro a loro ci sia una rock band.
Dirty Chateau è una tenue ballata, in cui appaiono anche dei violini, cantata ( come Jesse James ) parte in inglese, parte in spagnolo.
Humpty Dumpty World ci riporta al classico suono elettrico del nostro, molto anni settanta.
Un testo duro, su una base musicale molto bella, dove il nostro gioca con le voci dei suoi vecchi pards Evans, Green e McCuller.
Un tocco quasi gospel che non guasta.
Christmas Time This Year ci riporta in Messico, con Flaco Jimenez scatenato alla fisarmonica, una canzone semplice, diretta e senza fronzoli.
Pura musica nortena.
Baby Joined The Army è, invece, una lunga ballata acustica, molto intensa, che Cooder esegue da solo.
Un racconto struggente, una musicalità disadorna,
Un brano per nulla facile.
Il drumming di Jim Keltner personalizza la quasi gospel Lord Tell Me Why, dove le voci dei tre neri ( Evans, Green e McCuller ) duettano con il nostro.
Cosa succederebbe se John Lee Hooker diventasse presidente degli Stati Uniti ?
Ce lo spiega Ry in un blues di oltre sei minuti, cantato e suonato alla maniera del vecchio uncino : John Lee Hooker for President è un blues acustico di grande presa.
La bravura di Ry ed il suo cantato hookeriano, rendono il brano decisamente speciale.
Dreamer ci riporta oltre confine, tra struggimento e sofferenze ( ma la canzone è tutta da goidere, con Flaco ancora protagonista ) e conferma l'abiltà dell'autore in grado di catturare l'ascoltatore con una varietà di suoni di grandissimo livello.
Simple Tools è pure Cooder : bella canzone, suono diretto, con la sezione ritmica formata da Joachim e Camacho.
If There's a God, se ci fosse un Dio, è splendida.
Testo ancora critico nei confrotni dell'America, ma canzone di grande resipro con Joachim che suona alla grande ed il nostro che fa tutto il resto.
No Hard Feelings, tempo lento, molto suggestiva, chiude il percorso con le voci dei tre neri che supportano quella dell'autore.
Non abbiamo da sentire I Want My Crown, aggiunta all'ultimo momento.
Impegnato, intrigante, ricco, coinvolgente, questo è sicuramente il disco più bello di Cooder da tantissimi anni a questa parte.
Un disco ricco nei suoni e maturo nei testi.

Nessun commento:

Posta un commento