23 settembre 2011

Jimi Hendrix - Winterland: la recensione di Buscadero



 

THE JIMI HENDRIX Experience
Winterland
****
di Paolo Caru'
Winterland !!!
Finalmente.
Ogni fans che ama e conosce Jimi Hendrix non può non essere felice.
I concerti del Winterland di San Francisco ( 10, 11, 12 Ottobre 1968, due concerti per sera ) sono considerati tra i più belli in assoluto del mancino di Seattle.
Negli anni ottanta la Rykodisc aveva edito un CD, Live at Winterland, che dava una idea del valore di quei concerti.
Nulla a che vedere però con questo cofanetto : quattro CD, che coprone quasi interamente le sei serate, con una qualità audio splendida.
Kramer me lo aveva detto, nell'intervista di alcuni mesi fa, che stava lavorando a questi nastri e che erano magnifici.
Ma non pensavo che fossero così belli.
Jam session a non finire, versioni epocali ( ce ne sono due di Like a Rolling Stone di Bob Dylan che arrivano a dodici minuti l'una e che, da sole, valgono il prezzo del box ).
Ci sono canzoni che raramente sono apparse in versioni dal vivo : Killing Floor, Tax Free, Little Wing, Manic Depression.
I sei concerti sono stati più volte bootlegati, ma con una qualità audio raramente sopra la sufficienza, ora invece si sentono come se fossero stati registrati ieri.
In poche parole, questo è IL CONCERTO DAL VIVO di Hendrix, uno dei più belli, ma vista la qualità, sia del suono che della performance, penso sia il live definitivo.
Dicevo di Like a Rolling Stone.
Il famoso brano di Dylan aveva avuto una versione superba a Monterey, ma queste due sono di gran lunga superiori.
E che dire di Killing Floor, un blues devastante firmato Howlin' Wolf, dove Jack Casady dei Jefferson Airplane appare al basso : Jack, con Jimi e Mitch Mitchell, fa una versione incredibile.
Hey Joe appare tre volte, una meglio dell'altra, come pure Are You Experienced, che nella esecuzione dell'undici ottobre si allunga oltre i dodici minuti, in una jam appassionante.
Poi abbiamo Red House, più di 15 minuti di suoni incredibili che si mischiano, di jam che si allungano nella pura improvvisazione, di musica che sgorga con grande forza dalla chitarra del leader.
Diversisssima dalle altre due.
Come pure Tax Free che, nella versione del dieci ottobre si allunga quasi sino a sedici minuti, diventando una delle jam pià creative del nostro.
Poi c'è anche l'omaggio ad Eric Clapton ed i Cream, con due bellissime versioni di Sunshine of Your Love.
Erano serate di grande passione, di forza, di geniale espressività : Jimi non era ancora afflitto dai problemi che ne avrebbero minato l'esistenza, suonava libero e creativo come non mai.
Purple Haze, Fire, Foxey Lady, i classici si sprecano, ma Jimi non butta via una nota.
Ascoltate Hear My Train A Comin, uno dei suoi blues più belli, lunghi, creativi. Versione da manuale questa, ben sopra ai dieci minuti, con continui assoli, stacchi e ripartenze o, ancora, la vigorosa Wild Thing dei Troggs, che non poteva certo mancare, come anche Voodoo Child, Spanish Castle Magic, Lover Man.
Ancora giovane Voodoo Child segna il futuro di Hendrix : un futuro ancora più creativo, senza legami con nessuno, libero come l'aria.
La fluidità della musica, le continue improvvisazioni, la forza dell'uomo sono solo alcune delle qualità che Jimi aveva : la voce forse non era il massimo, ma la chitarra lancinate e passionale era più che una voce,
Dopo avere ascoltato Wild Thing nella sua versione, non riesco più ad ascoltare quella dei Troggs ed anche Sunshine Of Your Love ( versione del 12 ) che arriva quasi a dieci minuti, è talmente bella che sembra che ci siano addirittura due chitarre e che lui le suoni con solo due mani.
Kramer ha fatto un lavoro della madonna, un lavoro sui suoni : ha reso tutto estremamente brillante, attuale, nuovo.
Quasi si stenta a credere che queste registrazioni siano del 1968, quarantatre anni fa, si fa fatica a crederlo.
Little Wing, peccato duri solo quattro minuti, è pura poesia, mentre Purple Haze appare ben tre volte ed è sempre una forza della natura.
Meriterebbe cinque stelle questo box, gliene diamo quattro perchè è dal vivo, le cinque vanno solo ai lavori in studio.
Ma in questo caso la tentazione di dare il massimo è molto alta.
Certo che se non fosse morto così giovane, Hendrix avrebbe raggiunto vette espressive straordinarie : avrebbe fatto jazz, avrebbe ampliato le sue improvvisazioni, avrebbe attraversato vari generi musicali, non avrebbe avuto confini.
Ascoltate le versioni più lunghe di Red House e Tax Free che appaiono in questo box, e vi renderete conto a che punto era arrivato.
Avrebbe allungato a dismisura certe canzoni, avrebbe incrociato la sua chitarra con altri protagonisti, non importa di quale stile musicale.
Jimi era in grado di suonare tutto.
Proprio tutto.
E con una forza, un cuore ed una versatilità che, dopo di lui, non ha più avuto nessuno, in tale misura.

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