10 ottobre 2011

Clapton & Marsalis - Play the Blues: la recensione di Buscadero

Un estratto della recensione del mensile Buscadero del nuovo album di Eric Clapton con Wynton Marsalis, un bellissimo disco.

WYNTON MARSALIS & ERIC CLAPTON
Play The Blues
****
Nel 2008 Wynton Marsalis ha unito le forze con Willie Nelson per l'album Two Men With The Blues.
Il disco è stato un trionfo di critica ad anche un long seller ( si vende tutt'ora ).
Pochi mesi dopo Wynton e Willie hanno riprovato con Here We Go Again : Celebrating The Genius of Ray Charles.
Edito prima in DVD è stato poi pubblciato quest'anno in CD, più o meno quando Wynton ed Eric incidevano questo nuovo album.
Two Men With The Blues, parte seconda.
Il blues è una forma musicale molto adattabile, decisamente versatile : la si può mischiare al jazz, al dixieland, al country, al rock e ne esce sempre a testa alta.
Questa volta Wynton, con la sua band, ha deciso di fare un omaggio al vintage blues, quello degli inizi, quello di New Orleans, Louis Armstrong, King Oliver.
Ma con i suoni di oggi.
Spettacolo puro.
Wynton ha una band formidabile con un innato senso del ritmo, basta ascoltare il brano di apertura, Ice Cream, sette minuti di puro godimento.
Eric si è portato dietro Chris Stainton e Layla : il pianaista, bravo e deciso, si è amalgamato immediatamente con i suonatori di Marsalis.
Il resto è tutto da sentire.
Il CD/ DVD raccoglie il meglio di tre sere ( 7-8-9 Aprile 2011, Jazz at the Lincoln Center, Rose Theater, New York ), è inciso in modo impeccabile e si ascolta tutto d'un fiato.
I due musicisti sembrano fatti l'uno per l'altro, suonano e cantano, eleganti in giacca e cravatta, e non buttano via una nota.
Eric ha selezionato le canzoni ( pre war blues, presi più che altro dai repertori di Memphis Minnie, Louis Armstrong e Bessie Smith ), Wynton le ha arrangiate ispirandosi alla Creole Jazz Band di King Oliver, ma in più ci ha messo il piano e, ovviamente, la chitarra.
Le canzoni sono proprio vintage, arrivano più che altro dagli anni venti, con l'eccezione di Layla (che è stata richiesta dal bassista di Marsalis, Carlos Hernandez ) e di Forty-Four di Howlin Wolf.
Il resto è materiale per jazzofili attempati, ma è suonato con una scioltezza, una verve ed una bravura, che ci lascia a bocca aperta.
L'apertura di Ice Cream è un fantastico brano dal ritmo incalzante, in cui tutti si prendono la briga di fare un assolo.
[...]

Recensione di Paolo Carù.

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